sabato 30 settembre 2017

Il mare nell'anima

Il mare nell'anima nasce da un'idea di Vittorio Del Piano il quale, nella sua vita di uomo e di artista, ha sempre sentito e tentato di esprimere il profondo debito di gratitudine che provava nei confronti delle donne. 

"Alle madri, alle sorelle, alle mogli del Sud bisognerebbe fare un monumento!" egli soleva ripetere spesso, mettendo in risalto quanta eroicità fosse presente nella vita quotidiana di queste figure, di questi esseri sempre definiti delicati, fragili, deboli ma che, soprattutto nel secolo scorso, causa anche i due conflitti bellici di grande rilevanza, hanno dovuto attingere a tutte le loro energie fisiche, spirituali e morali dal proprio serbatoio interiore per fare in modo che la famiglia, la società, lo Stato potesse evitare di implodere. 

Vittorio Del Piano citava gli esempi all'apparenza più banali, ma sui quali ancora oggi noi dovremmo riflettere: le donne che andavano al fiume per lavare nelle acque gelide il bucato di tutta la casa; le fanciulle che percorrevano chilometri e chilometri per portare al mercato qualche uovo da vendere; le madri che nottetempo si consumavano gli occhi al lume tremulo di una candela o di una lampada a petrolio per sferruzzare le maglie di lana per i loro bambini, o per i figli più grandi in partenza per il fronte. Loro, anonime e mute eroine a cui mai nessuno ha riconosciuto un merito più pubblico o più ufficiale di un bacio sulla guancia, o di un fugace sguardo di compiacimento per il lavoro svolto - quand'anche questi gesti ci fossero stati... Perché altrimenti tutto era dovuto: impegno e sacrifici passavano scontati e inosservati. 

Vittorio Del Piano pensa ad un omaggio alle Donne agitate dal "mare nell'anima", scosse dal mare degli affetti, fluttuanti nell'oceano delle emozioni contrastanti la cui vastità interiore permette di sacrificare se stesse per un bene/altro. Maria Cumani, donna modernissima per la sua epoca, colta e raffinata, di ingegno versatile, di ampia cultura e sensibilità profondissima come il mare, incarna la figura-modello di queste donne. Sposa di un personaggio così ingombrante come il Premio Nobel Salvatore Quasimodo, dove per sposa bisognerebbe leggere amica, mamma, compagna, segretaria tuttofare, tata, amante, collaboratrice e tanto altro ancora, vive per amore una vita di ombra, rinunce e privazioni purché il suo "amato" risplenda. Lo fa con una eleganza che non è assenza di sofferenza, ma sublimazione. 

E quando il "mare nell'anima" comincia ad ingrossarsi perché nel suo corpo cresce il figlio Alessandro, ella saprà trasformare questo mare in salvezza, in purezza, in una dimensione/altra che la incoronerà vittoriosa nel tempo. La consapevolezza di sé e la sua formidabile determinazione saranno il suo salvagente e la sua zattera in un mare spesso in burrasca; il figlio Alessandro il suo approdo felice. Recuperare e completare il progetto di Vittorio Del Piano è non solo un omaggio all'artista scomparso e un'operazione artistica di indubbia valenza, ma innanzitutto un imprescindibile tributo al valore di tutte le Maria Cumani perse nel mare anonimo della nostra storia e restituite, come bianche e pure conchiglie, dal mare della memoria.

Sabrina Del Piano, Geoarcheologa e operatrice culturale