venerdì 19 aprile 2024

Nomader - Eddie Martinez

La Repubblica di San Marino partecipa alla 60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia con il progetto Nomader di Eddie Martinez, a cura di Alison M. Gingeras.

In esposizione, un nuovo corpus di opere dell’artista americano, pensate appositamente per La Fucina del Futuro (Calle San Lorenzo 5063B, Castello), sede del Padiglione in continuità con la Biennale Architettura 2023.

Il Padiglione di San Marino è progettato e realizzato da FR Istituto d'Arte Contemporanea S.p.a., azienda sammarinese che fa capo a Roberto Felicetti, Vincenzo Rotondo e Alessandro Bianchini, con il supporto della Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura.

Il taglio del nastro si terrà venerdì 19 aprile alle ore 17.00 con gli interventi del Segretario di Stato Andrea Belluzzi, del Commissario Paolo Rondelli, del Vice commissario Riccardo Varini e di Roberto Felicetti e Alessandro Bianchini per FR Istituto d'Arte Contemporanea S.p.a., che si conferma nel ruolo di organizzatore dopo la Biennale Arte 2022 e la Biennale Architettura 2023. Le opere e la ricerca di Eddie Martinez saranno presentate al pubblico dalla curatrice Alison M. Gingeras e dall’artista stesso, che racconterà il proprio percorso.

A seguire, alle ore 18.00, è previsto un intervento musicale della cantante Vanessa Jay Mulder, accompagnata al pianoforte dal maestro Stefano De Santis. Una performance in cui si fondono arte e musica, in un gioco di forme, idee e sonorità. La serata si concluderà con un DJ set e un aperitivo informale.

La repubblica più antica del mondo, da sempre aperta e accogliente, ha spesso guardato ad artisti stranieri per le proprie partecipazioni alle mostre internazionali d’arte e architettura organizzate dalla Biennale di Venezia. Una scelta che rende omaggio alla storia del Paese: luogo di ospitalità e rifugio in passato e oggi importante centro turistico e sede universitaria di respiro internazionale.



La biografia e i fondamenti concettuali dell’opera di Eddie Martinez presentano una stretta affinità con Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere, il tema proposto da Adriano Pedrosa, curatore della Biennale Arte 2024. Martinez, infatti, è stato segnato da un’infanzia itinerante, priva di una convenzionale stabilità. Durante il periodo della sua maturazione, Martinez si è spostato con la famiglia da una regione all’altra degli Stati Uniti, da costa a costa, spesso più di una volta all’anno. L’inclinazione ad appropriarsi di frammenti di immagini e temi deriva quindi dal suo background nomade. Tracce dei diversi paesaggi attraversati durante la giovinezza compaiono occasionalmente nella sua iconografia, che accoglie porzioni di immagini provenienti da una vita itinerante, riviste e trasformate di opera in opera. Martinez si è sentito perennemente straniero, indipendentemente dal luogo di permanenza, fino a quando, da adulto, ha messo radici a Brooklyn.

Il disegno è stato l’elemento che ha dato continuità a Martinez nel corso della sua vita, avendo iniziato a praticarlo in giovane età. Anche quando era costantemente in viaggio, i materiali portatili gli hanno permesso di investire nel disegno come pratica di base, che da allora costituisce la spina dorsale del suo lavoro. Il disegno ha fornito a Martinez un senso di casa, dandogli conforto e permettendogli di esplorare la sua immaginazione; a sua volta, il disegno è diventato il motore generativo delle sue pratiche pittoriche e scultoree.

Si legge nel testo di Alison M. Gingeras: «Così come il tema curatoriale della Biennale abbraccia la nozione di “Homo Migrans” – la supposizione che essere umani significhi migrare, spostarsi fisicamente, cambiare mentalmente e attraversare culture e identità – così fa l'universo visivo dell’opera di Martinez. L’artista ha permesso al suo lavoro di migrare formalmente e concettualmente dall’eredità del disegno automatico e dell’astrazione praticata dal gruppo CoBrA alla sua peculiare interpretazione della figurazione fumettistica post-Philip Guston, nonché alla sua insolita rivisitazione di vari generi classici dell’arte come le nature morte e la ritrattistica. La sua pratica sperimentale ed eterogenea è in continua evoluzione: utilizza diversi media come se cercasse sempre di rendere il suo linguaggio visivo estraneo a se stesso».

Il titolo Nomader sintetizza il rapporto di Martinez con le forme e le idee, passando dal disegno alla scultura e alla pittura, dalla figurazione all’astrazione e viceversa. Questo neologismo suggerisce sia il tema del nomadismo, fisico e culturale, sia un gioco fonetico sulla pronuncia americana che suona come “no matter” (non importa). Entrambi i significati risuonano con l’opera dell’artista e con il suo immaginario.

«Sono onorato di rappresentare la Repubblica di San Marino alla Biennale Arte 2024 – dichiara Eddie Martinez – e sono grato al team di FR Istituto d’Arte Contemporanea S.p.a. che ha organizzato il Padiglione e ha scelto un artista al di fuori dei propri confini per rappresentarli sulla scena mondiale. Sono anche grato ad Alison M. Gingeras per la sua continua collaborazione e per la sua coraggiosa ricerca sulla pittura e sulle sue possibilità. Questo progetto è il risultato di un viaggio di oltre dieci anni, che traduce il mio lessico visivo e lo porta verso nuove terre, metaforiche e letterali».

Concepita appositamente per gli spazi de La Fucina del Futuro, un’ex bottega fabbrile nel cuore del sestiere di Castello, l’installazione ideata da Eddie Martinez e Alison M. Gingeras intende dare allo spettatore pieno accesso al processo creativo dell’artista. Nella prima sala è allestito un tavolo trapezoidale con un’ampia selezione di disegni e alcune sculture in bronzo, che l’artista ha realizzato assemblando vari materiali di scarto trovati sulla spiaggia di Long Island. Intorno al tavolo è esposta una selezione di dipinti realizzati appositamente per il Padiglione San Marino. L’installazione delle opere pittoriche continua quindi nella seconda sala. Sia le sculture che i disegni sono parte integrante dei processi concettuali e formali migratori cui Martinez si sottopone per produrre i suoi dipinti su larga scala.

Maggiori informazioni relative alla partecipazione nazionale sammarinese alla Biennale Arte 2024 sono disponibili all’indirizzo www.biennaleveneziasanmarino.com, Facebook @biennaleveneziasanmarino, Instagram @biennalevenezia_sanmarino. Hashtag ufficiali: #biennaleveneziasanmarino - #eddiemartinez - #nomader.


Eddie Martinez (n. 1977, Gordon Naval Base, Connecticut) è un pittore e scultore americano che vive e lavora a Brooklyn, NY. Martinez è noto soprattutto per le sue opere a parete di grandi dimensioni che incorporano figurazione e astrazione, pittura e disegno, mettendo in primo piano il forte segno grafico che lo contraddistingue. L'artista posiziona spesso le sue forme e figure su sfondi monocromatici che servono a delineare ed enfatizzare i suoi gesti audaci nel realizzare i dipinti attraverso la combinazione di tecniche come olio, smalto e vernice spray, e spesso includono oggetti trovati. Martinez utilizza questi oggetti recuperati anche nella costruzione di opere tridimensionali, combinandoli e gettandoli in bronzo. Le sculture risultanti ricordano le forme esuberanti che dominano le sue tele. Martinez ha esposto in gallerie e musei di tutto il mondo, con mostre personali al The Drawing Center di New York, al Davis Museum presso il Wellesley College in Massachusetts, al Bronx Museum di New York, al Yuz Museum di Shanghai, al Museum of Contemporary Art di Detroit, e più recentemente allo Space K di Seoul. Il suo lavoro è incluso nelle collezioni permanenti di istituzioni come il Thyssen-Bornemisza Museum, il Carnegie Museum of Art, la National Gallery of Art e l'Hirshhorn Museum di Washington DC, il Los Angeles County Museum of Art, il Museo Nacional Reina Sofía di Madrid, il Yuz Museum e The Morgan Library di New York City.


Alison M. Gingeras è una curatrice e scrittrice di base a New York e Varsavia. Gingeras ha lavorato come curatrice presso il Solomon R. Guggenheim Museum di New York, il Centre Pompidou di Parigi e Palazzo Grassi a Venezia. Attualmente, è curatrice aggiunta presso il Dallas Contemporary e guest curator presso il Museum of Modern Art di Varsavia, il Tel Aviv Museum of Art e il Museum of Contemporary Art di Miami, oltre a lavorare come curatrice indipendente. Conosciuta per il suo approccio erudito ma anarchico alla storia dell'arte, Gingeras ha organizzato diverse mostre innovative come Dear Painter, Paint Me: Painting the Figure Since Late Picabia al Centre Pompidou di Parigi (2002) e ha co-curato Pop Life alla Tate Modern di Londra (2009). Più recentemente, ha curato My Name Is Maryan presso il Tel Aviv Museum of Art (2023). I suoi scritti appaiono regolarmente su periodici come Artforum, Playboy, Tate Etc., Spike, nonché in numerosi libri e cataloghi di mostre.


FR Istituto d'Arte Contemporanea S.p.a., azienda fondata nel 2006 a San Marino da Roberto Felicetti, Vincenzo Rotondo e Alessandro Bianchini, comprende i marchi FR Art Collection, FR Watch Collection, FR Art Events. L'attività si caratterizza sia per progetti di consulenza all'interno del mercato dell'arte italiana, sia per l'organizzazione di mostre dedicate ai principali artisti del Novecento storico italiano e del panorama internazionale. Tra le esposizioni: Al di là della forma. Mostra sul novecento Storico Italiano (Palazzo Granieri della Roccia, Torino), La fine dell'avanguardia da De Chirico a Guttuso, a cura di Vittorio Sgarbi (Galleria d'Arte San Marino, Palazzo Arzilli), la personale di Pablo Atchugarry presso il Waterfront di Porto Cervo. FR Istituto d'Arte Contemporanea S.p.a. si conferma nel ruolo di organizzatore del Padiglione di San Marino alla Biennale Arte 2024 dopo i positivi riscontri ottenuti in occasione della 59. Esposizione Internazionale d'Arte (Postumano Metamorfico, Palazzo Donà Dalle Rose, 2022) e della 18. Mostra Internazionale di Architettura (Ospite Ospitante, La Fucina del Futuro, 2023).


Nomader - Eddie Martinez

Mostra personale - Da Sabato 20 aprile 2024 a Domenica 24 novembre 2024 La Fucina del Futuro | Venezia


Maggiori informazioni relative alla partecipazione nazionale sammarinese alla Biennale Arte 2024 sono disponibili all’indirizzo www.biennaleveneziasanmarino.com, Facebook @biennaleveneziasanmarino, Instagram @biennalevenezia_sanmarino. 

Hashtag ufficiali: #biennaleveneziasanmarino - #eddiemartinez - #nomader.




Evento segnalato da: CSArt di Chiara Serri, Via Emilia Santo Stefano, 54, 42121 Reggio Emilia


martedì 9 aprile 2024

La creatività mette le ali alle nostre idee... e le fa volare.

La creatività è come un vento leggero che accarezza le nostre menti, sollevandole verso l’infinito. Le idee, all’inizio timide e incerte, si trasformano in ali potenti, portandoci oltre i confini della realtà. Come gli uccelli che si librano nel cielo, la creatività ci permette di volare verso nuovi orizzonti, di esplorare mondi sconosciuti e di creare bellezza nel caos.

E così, con ali fatte di pensieri e sogni, ci innalziamo sopra le montagne della routine quotidiana, danzando tra le nuvole dell’immaginazione. La creatività ci libera, ci spinge a esplorare, a inventare, a connetterci con gli altri e con noi stessi.

Quindi, lasciamo che le nostre idee prendano il volo, che le ali della creatività ci sollevino sempre più in alto. Perché, come diceva Pablo Picasso, “L’arte è la bugia che ci fa vedere la verità”.

Chiesetta di Sanzanello in una realizzazione di Leonardo Basile


giovedì 28 marzo 2024

Era meglio se l’avessero preso all’accademia

Prosegue fino al 2 aprile 2024, allo spazio Art & People di via XX Settembre 106, a Sansepolcro (AR), la mostra “Era meglio se l’avessero preso all’accademia”, personale di pittura di Maurizio Rapiti alias Benjamin “Bibi” Netanyahu.

L’esposizione, realizzata in collaborazione con l’associazione Cultura della Pace, sarà visitabile dal venerdì alla domenica, dalle ore 18 alle 20, a ingresso libero e gratuito.


Venerdì 29 marzo, alle ore 21, ci sarà l’ultimo evento collaterale della mostra, ovvero un live painting di artisti vari dal titolo “La passione di tutti”. Le vetrine di Art & People accoglieranno parole di pace e riflessione nei confronti delle guerre, ponendo l'attenzione sulla tragica situazione in Palestina, dove va avanti dallo scorso ottobre una feroce controffensiva delle forze di difesa israeliane, mentre il mondo occidentale di fatto giustifica, con il suo assordante silenzio, il massacro della popolazione civile palestinese.

La mostra di Rapiti ha riscosso fin dalla sua apertura interesse e curiosità da parte di un vasto pubblico. “Era meglio se l’avessero preso all’accademia” prende infatti spunto dalle aspirazioni artistiche giovanili di Adolf Hitler, cassate dalle bocciature all’esame di ammissione dell’Accademia di Belle Arti di Vienna.

Con un’operazione originale l’artista valtiberino, noto per la sua capacità unica di rivisitare in chiave contemporanea e ironica i grandi capolavori della storia dell’arte, ha riprodotto alcuni dei quadri realizzati in gioventù dal feroce dittatore, firmandoli con uno pseudonimo che rimanda a un noto politico dei nostri tempi, il primo ministro dello stato di Israele Benjamin Netanyahu.

La personale di Maurizio Rapiti diventa così uno strumento di denuncia e riflessione nei confronti delle guerre di ieri e di oggi, perché come sostengono i promotori della mostra, “c’è bisogno di riflettere su nuove modalità di risoluzione del conflitto: se vogliamo un’altra Storia, dobbiamo cambiare modo di viverla, senza riprodurre gli stessi errori del passato”.

www.mauriziorapiti.it


Evento segnalato da:  Marco Botti

Iscrizione ODG 118843

cell. 347/54.89.038

marco.botti9@gmail.com

marco.botti@pec.giornalistitoscana.it  

domenica 17 marzo 2024

Casa che Racconta


Nell’ambito del progetto espositivo 39° Nord 16°30’ Est, sabato 23 e domenica 24 marzo Fondazione Elpis presenta Casa che Racconta, un laboratorio didattico, a cura di Kikolle Lab, dedicato ai bambini dai 5 ai 10 anni, invitati a vivere un'esperienza coinvolgente in cui sperimentare con la propria creatività, diventare parte integrante di una mostra e trasformarla attraverso la realizzazione di “opere d’arte” uniche. Le due mattinate immersive sono dedicate ai laboratori itineranti Piccoli Musei di Cose Ritrovate e Casa che Racconta e alla visita-racconto delle mostre Simposio e ‘Nziembru, in corso presso la Fondazione fino al 24 marzo.Ispirati dalle opere in mostra e guidati da Silvia Longoni, direttore artistico del Kikolle Lab, e da Roberto Capellaro, atelierista nell’area espressivo-creativa, ogni bambino potrà lasciare alla Fondazione un frammento del proprio elaborato, sull’esempio degli artisti, come testimonianza dell’esperienza vissuta e di un’indimenticabile giornata.

Il progetto espositivo 39° Nord 16°30’ Est è un racconto che, a partire dalle coordinate geografiche della Calabria, si snoda attraverso due mostre: Simposio nasce come restituzione e approfondimento della quarta edizione della residenza artistica In-ruins, la prima in collaborazione con Fondazione Elpis, svoltasi nel settembre 2023 presso il Parco Archeologico di Sibari e il Museo Nazionale Archeologico di Amendolara, in dialogo con le comunità locali. In mostra le opere dei residenti Arie Amaya-Akkermans, Simon DeReyer Bellouard, Cañadas & Murua, Beatrice Celli, Akshay Mahajan, Matilde Sambo e Traslochi Emotivi riconfigurate dagli stessi artisti, a dimostrazione che il processo creativo iniziato in Calabria è rimasto attivo e ispiratore anche dopo la residenza. Al piano interrato, ‘Nziembru, mostra personale dell’artista Fabrizio Bellomo (Bari, 1982), presenta invece una serie di opere inedite: una video installazione a due canali e tre arazzi realizzati a mano nella Sila calabrese. Bellomo, che nel 2022 ha partecipato alla terza edizione di Una Boccata d’Arte realizzando una serie di interventi insieme ai ceramisti campani, in questo nuovo progetto lavora sul mondo della tessitura calabrese, confermando così un suo interesse per l’artigianato.

Fondazione ElpisCostituita nel 2020 da Marina Nissim, imprenditrice e collezionista, Fondazione Elpis ha al centro della sua mission il supporto ai giovani artisti. La Fondazione persegue i suoi scopi attraverso la realizzazione di mostre, residenze, attività educative e progetti diffusi su tutto il territorio nazionale. Con l’obiettivo di esplorare aree e scenari oltre i circuiti tradizionali dell’arte, Fondazione Elpis unisce mondi solo apparentemente distanti intercettando l’evolversi dei linguaggi espressivi. La decisione di aprire una nuova sede a Milano – a ottobre 2022 – nasce dai progetti e dalle collaborazioni attivate negli ultimi anni su scala nazionale. La Fondazione ha così consolidato attorno a sé una rete sempre più ampia mettendo in atto nuovi modelli di partecipazione e fruizione culturale. Ne è un esempio Una Boccata d’Arte, il progetto d’arte contemporanea giunto alla sua quarta edizione nel 2023, realizzato in collaborazione con Galleria Continua e con la partecipazione di Threes. Un’iniziativa diffusa in tutto il Paese che coinvolge ogni anno 20 artisti nell’ideazione di installazioni site specific, visitabili per l’intera estate, in 20 borghi italiani, uno per ogni regione.

Informazioni

Casa che Racconta

A cura di Kikolle LabLaboratorio didattico per bambini dai 5 ai 10 anni

Sabato 23 e domenica 24 marzo 2024, dalle 10:00 alle 12:00 

Per partecipare è necessaria la prenotazione ai seguenti link:

Sabato 23 marzo

Domenica 24 marzo

Ticket: 10,00€ 

Nell'ambito del progetto espositivo 39° Nord 16°30’ Est, con le mostre:

Simposio, 

a cura di In-ruins - restituzione della residenza artistica 

In-ruins 2023‘

Nziembru di Fabrizio Bellomo

Fino al 24 marzo 2024 

Orari di apertura: da giovedì a domenica, h 12-19Ingresso libero 

Fondazione Elpis 

Via Lamarmora 26, Milano 

www.fondazioneelpis.org


Contatti: +39 02 8974 5372 | info@fondazioneelpis.org 

Social: IG: @fondazioneelpis | FB: Fondazione Elpis | #fondazioneelpis  

Come arrivare: MM3 Crocetta; Tram linea 16 (fermata Via A. Lamarmora) 

Accessibilità: i tre piani espositivi sono collegati da un ascensore.  

Contatti per la stampa 

ddlArts viale Premuda 14, 20129 Milano 

ddlarts@ddlstudio.net | T +39 02 8905.2365  

Alessandra de Antonellis | E-mail: alessandra.deantonellis@ddlstudio.net 

| T +39 339 3637.388 

Ilaria Bolognesi | E-mail: ilaria.bolognesi@ddlstudio.net 

| T. +39 339 128 7840 Flaminia Severini 

| E-mail: flaminia.severini@ddlstudio.net | T +39 393 3343937  

lunedì 11 marzo 2024

Prima edizione di SOUL Festival di Spiritualità

Prende il via mercoledì 13 marzo la prima edizione di SOUL Festival di Spiritualità promosso dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e dall’Arcidiocesi di Milano con il patrocinio del Comune di Milano. 


Ad aprire l’ampio e intenso programma della manifestazione sarà - alle ore 18.00 nell’Aula Magna dell’Università Cattolica - la lezione inaugurale di Alessandro Baricco Tutto mi meraviglia. 

Il suo intervento verrà preceduto dai saluti del Prof. Franco Anelli, Rettore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, di mons. Luca Bressan, Vicario episcopale per la Cultura, la Carità, la Missione e l’Azione Sociale e co-curatore del festival, e dall’introduzione di Aurelio Mottola, co-curatore e ideatore di SOUL Festival di Spiritualità. 

Tutti gli eventi sono gratuiti previa prenotazione fino ad esaurimento posti al sito www.soulfestival.it. Saranno cinque giorni di festival diffuso, con cinquanta incontri e appuntamenti in luoghi diversi della città sui temi della spiritualità, declinati attraverso tradizioni e discipline differenti, con protagonisti d’eccezione dalla letteratura alla scienza, dalla filosofia alla musica, fino alla poesia: Alessandro Baricco, Stefano Boeri, Massimo Cacciari, Gabriella Caramore, Alessandro D’Avenia, mons. Mario Delpini, Fabiola Gianotti, Paolo Giordano, Mariangela Gualtieri, Romano Madera, Alberto Mantovani, Melania Mazzucco, Agnese Moro, Tahar Ben Jelloun, Silvano Petrosino, Massimo Popolizio, Massimo Recalcati, Antonio Spadaro, card. José Tolentino de Mendonça, e molti altri. 

Dall’alba alla sera, SOUL Festival di Spiritualità si articola in un programma sorprendente di eventi pensati per fare esperienza dello straordinario nell’ordinario - fra lezioni e dialoghi, spettacoli e concerti, performance artistiche, laboratori esperienziali, momenti meditativi, attività per le scuole - sviluppati attorno al tema ‘meraviglia, la vigilia di ogni cosa’ dal comitato curatoriale composto da Luca Bressan, Armando Buonaiuto, Valeria Cantoni Mamiani, Aurelio Mottola, con la partecipazione di un illustre comitato scientifico.

Ad ospitarli saranno luoghi significativi e ricchi di suggestione, grazie alla partecipazione di importanti istituzioni culturali, artistiche, educative, sociali, laiche e religiose della città, a partire dai Partner culturali del festival: Fondazione Corriere della Sera, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Memoriale della Shoah di Milano, Philo - Pratiche filosofiche, Piccolo Teatro di Milano, Triennale Milano. Il festival è reso possibile grazie ai Main Partner Intesa Sanpaolo e Humanitas University, al Partner CFMT - Centro di Formazione Management del Terziario e al contributo di Fondazione Cariplo e Fondazione Rocca. Si ringraziano A2A e Comieco e, per la Media Partnership, Rai Cultura, TGR Rai e Radio Marconi. Ascoltare, pensare, dialogare, meditare, sperimentare: SOUL Festival di Spiritualità è un progetto che mira a offrire occasioni di riflessione attorno all'“umano che è comune”, colto nelle sue molteplici manifestazioni, in costante dialogo con diverse sensibilità culturali e tradizioni religiose.

SOUL Festival di Spiritualità

INFORMAZIONI SOUL Festival di Spiritualità

13 - 17 marzo 2024, Milano, sedi diffuse

Promosso da Università Cattolica del Sacro Cuore e Arcidiocesi di Milano, con il patrocinio del Comune di Milano

Tutti gli appuntamenti sono gratuiti previa prenotazione obbligatoria e fino a esaurimento posti

Sito web: www.soulfestival.itI

G: milanosoulfestival  

FB: MilanoSoulFestival  #milanosoulfestival 

Segreteria organizzativa e informazioni per il pubblico

Per informazioni: E-mail info@soulfestival.it | T +39 351 3777863

Dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.30 

Ufficio stampa SOUL Festival di Spiritualità

ddl studioddlarts@ddlstudio.netAlessandra de Antonellis | 

E-mail: alessandra.deantonellis@ddlstudio.net | T +39 339 3637388    

Ilaria Bolognesi | E-mail: ilaria.bolognesi@ddlstudio.net | 

T +39 339 1287840 

Università Cattolica del Sacro Cuore (Direzione Relazioni con Stampa e Media) Nicola Cerbino | 

E-mail nicola.cerbino@unicatt.it | 

T + 39 3357125703Katia Biondi | 

E-mail katia.biondi@unicatt.it  | 

T + 39 335 1376604Emanuela Gazzotti | 

E-mail emanuela.gazzotti@unicatt.it | T +39 335 1223934 

Arcidiocesi di Milano (Ufficio per le Comunicazioni Sociali)

Stefano Femminis | 

E-mail sfemminis@diocesi.milano.it | 

T +39 02 8556304Raffaele Biglia | 

E-mail rbiglia@diocesi.milano.it | 

T +39 02 8556316

venerdì 1 marzo 2024

L'inatteso

"A volte, la vita ci sorprende con eventi inaspettati, come un improvviso raggio di sole che squarcia le nuvole. Senza preavviso, ci ritroviamo in situazioni che cambiano il corso delle nostre giornate. È come se il destino, con la sua mano invisibile, ci guidasse verso nuove strade e ci mostrasse prospettive che non avevamo mai considerato. L’inaspettato può essere un dono o una sfida, ma ciò che conta è come affrontiamo queste sorprese e come le trasformiamo in opportunità." (ellebi)



domenica 18 febbraio 2024

I Percorsi di Vanna Varnero

Da sabato 24 febbraio a domenica 10 marzo presso il Circolo degli Artisti in Albissola Marina verrà presentata la mostra personale PERCORSI di Vanna Varnero. L'inaugurazione si terrà sabato 24 febbraio alle ore 17.00. L'orario di apertura tutti i giorni dalle 16 alle 20  


"La mostra si presenta come uno spettacolo teatrale, diviso in quattro tempi, che possono definirsi “atti”.

Vanna Varnero li ha definiti “passi” di un percorso, ma io preferisco la dicitura “atti” in questa presentazione perché  sono collegati fra loro da alcuni temi: l’ironia, l’autoironia, il desiderio di stupire o divertire chi guarda i  suoi lavori.

I° atto: “Archetipi”. Sono opere di diversi periodi, ispirate alla mitologia ed ai modelli di vasi antichi. Alcune opere sono state presentate nel 2017, in una mostra personale antologica presso l’Oratorio de’ Disciplinanti di Finalborgo ed altre nel museo etnografico di Rocca de Baldi (CN).

2°atto:”Il bordo del piatto”. Con queste opere  Vanna entra nel concettuale.  Il bordo è il confine del piatto, che può contenere molto o poco, a seconda dei gusti, delle possibilità e fantasia delle persone.

3° atto: “Innaffiatoi”. E’ un modo per esorcizzare le “bombe d’acqua” del 2019 e le grandi piogge che hanno portato distruzione e di utilizzare l’innaffiatoio per dar vita alle piante. Divertenti nella definizione dei singoli oggetti e per diversi particolari, ad esempio i tappi.

4° atto: “ Fun box”. Gioiosità espressiva, senso di libertà nei giochi che hanno contrassegnato varie epoche. E’ la stessa libertà espressiva che è tipica delle poesie e racconti di Vanna, che hanno vinto numerosi premi." - Mino Puppo

 

I “PERCORSI” DI VANNA TRA ARCHETIPI DEL MITO E MITO DEGLI ARCHETIPI

 Che cos’è un Archétipo? Potremmo dire, banalmente semplificando, un modello elementare magari un po’ rozzo e primitivo di ‘cose’ più sofisticate, il bozzetto mentale dell’opera finita, il file paradigmatico (diremmo oggi) di immagini più o meno seriali. Ma nel pensiero platonico, dove il termine nasce nel mondo iperuranico delle Idee, è il modello originario delle Forme di cui le cose sensibili sono copie, imitazioni.

Quelle cose sensibili, quel mondo reale che sant’Agostino identifica nelle infinite modalità di pensiero con cui Dio costituisce le cose create attraverso una Forma che le rende intellegibili. E che il Mito (Parola che E’, da Omero in poi) esprime in Forme allegoriche per esprimere profonde verità e insegnamenti morali.

I “Percorsi” di Vanna Varnero, che per la sua formazione di studi e professionale ha cavalcato le esperienze delle avanguardie del ‘900 con particolare riferimento all’Arte Concettuale, sono un viaggio temporale, andata e ritorno, verso la cuna del mondo, reinventando strumenti della vita quotidiana grazie a un po’ di Terra e di Colore.

Con una parte grafica, nei manifesti sulle pareti, che racconta anche il recente incontro con la leggerezza del metallo trattato dal Maestro artigiano Marco Bennati, e attraverso la proposta fittile di ‘modelli base’. Come, in ‘Archétipi’, il vaso/viso di Pandora/Eva la prima donna della mitologia, dono e punizione di Zeus agli uomini che per la sua disobbedienza al dio riversò sul mondo tutti i mali e la morte. Oppure come, nelle ‘Variazioni sul bordo del piatto’, il bordo visto quale linea di confine oltre cui stanno spesso gli emarginati (“Fame”) o i limiti di interminati spazi  di là da quello e sovrumani silenzi (“Pianeta”). Ma anche i comuni ‘Innaffiatoi’, tutti perfettamente funzionanti, che assumono la forma attuale di “Bomba d’acqua-Lampi e Tuoni” e di animali casarecci: “Coccodè-Gatto-Pappagallo”. Per terminare il viaggio alla ricerca del tempo perduto e ritrovato con i giochi in ceramica di ‘Fun Box’, scatolone dal quale esce una colorata “Giraffa/Giocattolo” dell’infanzia accanto ai ‘Mattoncini Lego’ che compongono in puzzle la Tabula Peutingeriana, carta geografica del Romano Impero dove (guarda caso) compariva proprio Alba Docilia, cioè Albisola.

“La semplicità – osservava Constantin Brancusi – non è un obiettivo dell’Arte, ma si ottiene prescindendo da sé e accedendo al vero senso delle cose”.    

Silvano Godani


Nata ad Alessandria, Vanna Varnero vive a Savona dall’età di dodici anni. Dagli anni ’80 alterna all’insegnamento una lunga e multiforme attività artistica, alla quale sceglie però di non far corrispondere un’altrettanto ricca attività espositiva. Dopo un’intensa e pluriennale collaborazione con la Galleria Il Brandale di Stelio Rescio, segue a Brescia un corso biennale di fotografia e uso dei mezzi audiovisivi ed inizia ad interessarsi di grafica e tecniche di incisione su lastra. Negli anni '80 fonda insieme ad altri artisti il Gruppo Arzocco che, riprendendo il nome di un fiabesco marinaio ligure scampato a molte tempeste, vuol rappresentare una metafora dello stato dell’arte. Negli anni '90 riprende la produzione pittorica e grafica; risalgono a quel periodo le opere collocate nell’Ospedale San Paolo di Savona. Nel nuovo secolo, dopo un’incursione nella letteratura con racconti, poesie e illustrazione di testi con immagini, da vita in collaborazione con lo scenografo Giorgio Bormida ad un progetto di mostra che mette in campo più arti visive e l’uso di materiali diversi; sempre negli anni 2000 sperimenta la videografica applicata al disegno; negli ultimi anni è ritornata alla ceramica con la produzione di opere in terre semirefrattarie. Risale al 2017 la sua retrospettiva "Un po’ di terra e di colore"02975733136650 presso l’Oratorio de’ Disciplinanti a Finalborgo.

 


“PERCORSI” DI VANNA TRA ARCHETIPI DEL MITO E MITO DEGLI ARCHETIPI

Da sabato 24 febbraio a domenica 10 marzo

Circolo degli Artisti 

Pozzo Garitta, 32  17012 Albissola Marina (SV)

https://sites.google.com/view/circolodegliartistialbisola/home 

e mail: info@circoloartistialbisola.it

Inaugurazione sabato 24 alle ore 17.


Apertura tutti i giorni dalle 16 alle 20.

martedì 6 febbraio 2024

La collezione d’arte di FRANCO MARIA RICCI

Franco Maria Ricci Editore in collaborazione con gli Amici del Museo Podi Pezzoli presenta, 23 febbraio 2024,  il volume La collezione d’arte di FRANCO MARIA RICCI al Labirinto della Masone Catalogo integrale delle opere di pittura, scultura e arte applicata dal XVI al XX secolo, aggiornato con le più recenti acquisizioni, e commentato dai saggi di circa 50 storici dell’arte specialisti per ciascuna epoca. 


Questo nuovo volume, frutto di un lavoro di studio e redazione durato diversi anni, esplora dettagliatamente l’intera raccolta d’arte di Franco Maria Ricci che oggi è visibile, in gran parte, nelle sale espositive del Labirinto della Masone, complesso da lui immaginato e realizzato della sua tenuta di campagna a Fontanellato (Parma). L’evento sarà l’occasione per ripercorrere, seguendo la scansione del libro, la storia di Franco Maria Ricci (1937-2020) e della sua collezione, i viaggi e le inattese scoperte di un “cercatore” attento e geniale. Come scrive Laura Casalis nel suo testo introduttivo al volume: “Come un labirinto non è un insieme di punti ma di vie e di strade, così anche questa collezione, che curiosamente è ospitata in un labirinto, non è un insieme di cose ma di percorsi e di vicende appassionanti”.

Il collezionismo alla maniera di Ricci, sfaccettato, guidato contemporaneamente da istinto, cultura e gusto personale e alimentato dai suoi rapporti con gli antiquari e con gli specialisti d’arte, si intreccia con le sue scelte editoriali, in particolare quelle a cavallo tra gli anni settanta e gli anni novanta del Novecento. In uno dei saggi introduttivi al volume, Vittorio Sgarbi delinea bene questa figura inconsueta di editore e collezionista: bibliofilo “ solenne e monotematico” (nella raccolta di edizioni originali di Giambattista Bodoni), ma anche scopritore di personalità uniche ed eccezionali come Antonio Ligabue e Luigi Serafini

Ricci è stato capace di scelte originali e fuori dal comune, che hanno dato vita a una raccolta unica nel suo genere. “ Una collezione in fieri, senza un tono prevalente e dominante, ma soprattutto la testimonianza di una necessità esistenziale, di una bellezza come emanazione del pensiero, in una vita inimitabile”, scrive Sgarbi. Naturale, vista la sede dell’evento, è il confronto con un altro grande collezionista “per passione”, pur con premesse diverse e precedente a Ricci di un secolo: Gian Giacomo Poldi Pezzoli. Entrambi condividono le radici parmensi (il padre di Poldi Pezzoli era originario della città emiliana), la passione per Milano e il coinvolgimento nelle dinamiche culturali e sociali di questa città, ciascuno nella sua epoca.Comune è anche la tendenza a un collezionismo eclettico e universale, che non si lasciava condizionare da confini geografici o temporali, includendo diverse forme d’arte (anche applicate, come il meraviglioso Tappeto di Caccia del museo milanese e le cere policrome di Ricci). Entrambe le raccolte, esposte al pubblico secondo le indicazioni testamentarie dei creatori, continuano, oggi, ad arricchirsi ed evolversi: numerose opere sono state acquisite dal Museo Poldi Pezzoli dopo la morte del fondatore, anche attraverso donazioni importanti. Allo stesso modo la Fondazione Franco Maria Ricci allarga il numero delle proprie opere anno dopo anno con acquisizioni, anche recentissime come la Sacra Famiglia di Bartolomeo Schedoni, acquistata da pochi mesi e illustrata nel volume. Corredato da grandi immagini a piena pagina, il libro rivela intuizioni e predilezioni del collezionista – le Vanitas, la scuola emiliana, la grande scultura del Settecento, passando per i busti neoclassici della brulicante famiglia Bonaparte e la pittura romantica e popolare, fino ad incursioni meno numerose ma accuratamente scelte nel XX secolo, con le opere di Wildt, Andreotti, Savinio, Erté… Altra “fissazione” di Ricci era quella per i busti. A muoverla, uno spiccato interesse per la figura umana, in tutte le sue manifestazioni, mediata dell’occhio e della mano dell’artista, sempre percepibili. Sylvia Ferino, già direttrice del Kunsthistorisches Museum di Vienna, così ricorda l’amico e editore nel saggio introduttivo “ Questa visione umanistica e umana, allargata e profonda, questa comprensione della cultura occidentale nelle sue manifestazioni artistiche più elevate e, soprattutto, la genialità di coniugare le espressioni più sofisticate con quelle più elementari hanno reso possibile la composizione di una collezione così unica e affascinante”. 


La collezione d’arte di FRANCO MARIA RICCI

23 febbraio 2024

Ore 18

Museo Poldi Pezzoli

Via Manzoni 12, Milano 

Parteciperanno come relatori:

Marco Carminati, Giornalista

Laura Casalis Ricci, Presidente Fondazione Franco Maria Ricci

Andrea Daninos, Storico dell'Arte

Alessandra Quarto, Direttrice Museo Poldi Pezzoli


Evento su prenotazione fino a esaurimento posti scrivendo a: 

barilla@francomariaricci.com


Maria Chiara Salvanelli | Press Office & Communicationcell + 39 3334580190 - mariachiara@salvanelli.it

venerdì 26 gennaio 2024

SERGIO PADOVANI. Pandemonio

S'intitola Pandemonio la mostra itinerante dell'artista Sergio Padovani (Modena, 1972), che dal 30 gennaio al 9 marzo 2024 sarà presentata in anteprima ai Musei di San Salvatore in Lauro a Roma.

Organizzata dalla Fondazione THE BANK ETS - Istituto per gli Studi sulla Pittura Contemporanea e da Il Cigno GG Edizioni, l'esposizione sarà inaugurata martedì 30 gennaio 2024, alle ore 19.00.

La mostra, curata da Cesare Biasini Selvaggi con Francesca Baboni e Stefano Taddei, comprende oltre 60 dipinti, quasi tutti inediti, di grandi dimensioni e di recente produzione. Una pittura figurativa visionaria che si fonda su composizioni fantastiche quanto allucinate, scene inquietanti, paesaggi incendiati da venature crudeli e qualche pennellata di mélo.

«Il sostantivo Pandemonio - racconta Sergio Padovani - si è radicato in me non dal Milton di Paradiso perduto, ma dalla lettura di un altro scrittore, assolutamente distante dal primo, sia per luoghi che per scelte. Dipingevo da pochissimo, ebbi la fortuna di incontrare nel mio cammino Ivano Ferrari, poeta mantovano che con La franca sostanza del degrado mi aveva profondamente impressionato. La parola pandemonio è saltata fuori come minimo comun denominatore di un universo di immagini narrate, a volte anche crude e difficili da sopportare, che però testimoniavano il momento reale, non solo sociale e politico, ma anche estremamente mio... la mia confusione, il tormento di quei giorni sfocati, la pittura che dirompeva nella mia vita».

«Ogni tavola, carica di enigmatici piani narrativi, temporali e musicali (questi ultimi dai ritmi ossessivi della visual music praticata dall'artista), è abitata da un universo in eccesso mescolando aspetti classicheggianti a creature oniriche dalle forme bizzarre colte nella loro espiazione, sull'orlo del baratro, il lato mostruoso, le angosce e le inquietudini del nostro tempo. Il rapporto tra campo e fuori campo, tra ciò che possiamo vedere o solo immaginare, cardine per la percezione dell'orrore, viene dunque definito dalla pittura nella zona intermedia tra la sfocatura e la messa a fuoco. E, tuttavia, sullo sfondo di ogni composizione balena il lampo della possibilità visionaria di redenzione per l'umanità, quindi di fede nella salvezza. È qui che si infrange la metafora del Male tinteggiata da Padovani, abissale, profonda, viscerale, nella tensione di una luce bluastra ed elettrica, delle notti e delle albe dei vizi e delle depravazioni ultra millenarie dell'umanità, della nostra interiorità scandita dal lessico delle paure più profonde», dichiara Cesare Biasini Selvaggi, curatore della personale e segretario generale della Fondazione THE BANK ETS.

Il percorso espositivo sarà completato dal video Pandemonio, realizzato dall'artista con musiche autografe (Macchina Anatomica) e l'ausilio dall'intelligenza artificiale (AI). I sottotitoli guidano lo spettatore nell'interpretazione delle immagini, spingendolo a vivere il senso ultimo del proprio destino, rappresentato in metafora da un enorme insetto in continua modificazione/evoluzione/regressione, quasi un oscillare tra le trasformazioni kafkiane e le asettiche deformazioni di David Cronenberg.

Nel corso della mostra, realizzata con il sostegno di Integra Consulting Srl, sarà presentato il catalogo pubblicato da Il Cigno GG Edizioni, con i contributi critici di Cesare Biasini Selvaggi, Francesca Baboni, Stefano Taddei e ulteriori testi di approfondimento afferenti a diverse discipline.

I Musei di San Salvatore in Lauro (Piazza di San Salvatore in Lauro 15, Roma) sono aperti al pubblico da martedì a sabato con orario 10.00-13.00 e 16.00-19.00, chiuso lunedì e domenica. Ingresso gratuito.  Per informazioni: Musei di San Salvatore in Lauro - Il Cigno GG Edizioni (T. +39 06 6865493, redazione@ilcigno.org, www.museidisansalvatoreinlauro.it), Fondazione THE BANK ETS - Istituto per gli Studi sulla Pittura Contemporanea (T. +39 335 7180804, info@fondazionethebank.org, www.fondazionethebank.org).

La mostra sarà successivamente trasferita a Modena, città natale dell'artista, all'interno del Complesso di San Paolo, Ex Chiesa e Sala delle Monache.


Sergio Padovani nasce nel 1972 a Modena, dove vive e lavora. Per diversi anni è musicista nella sperimentazione e nella ricerca, senza confinamenti e limitazioni. Dal 2006 la musica subisce un inarrestabile processo, il cui verdetto finale è la trasmutazione totale e definitiva nella Pittura. Assolutamente e necessariamente autodidatta, affronta questo nuovo iter, più simile ad un inestinguibile, insaziabile rogo interiore, come la risalita di una voragine profonda, improvvisamente riempitasi di luce. Una manifestazione salvifica, dunque, divina o del corpo non ha davvero importanza, se non come traslucida, incontrollabile rivoluzione attraverso la quale ritrarre la personificazione del bisogno più ancestrale dell'uomo: la salvezza, appunto. Nel solco della grande pittura del Quattrocento, la visionarietà del suo dipingere (privo di bozzetti preparatori o altre "pianificazioni" dell'opera) trova, nel confronto con le istanze del contemporaneo, attraverso la simbologia e l'importanza dei dettagli, la sua più completa narrazione. Negli anni è finalista di numerosi premi, tra cui il Premio Arte Mondadori, il Premio Celeste, il Premio Combat, il Premio Vasto e il World Wide Kitsch International Competition. Nel 2009 vince il premio Arte Laguna, nel 2011 è alla Biennale di Venezia, Padiglione Italia, sezione regionale Torino; nel 2016 è protagonista alla Biennale del disegno di Rimini. Nel 2017 il Museo Diocesano di Arte Sacra di Imola ospita la sua personale Sanctimonia, l'anno dopo espone al Palazzo Ducale di Castelnovo né Monti (RE) e alla Rocca Sforzesca di Riolo Terme (RA). Nel 2019 la sua mostra L'invasione inaugura The Bank Contemporary Art Collection a Bassano del Grappa (VI), ora Fondazione THE BANK ETS - Istituto per gli Studi sulla Pittura Contemporanea.  Nel 2021 la Fondazione Stelline di Milano ospita la sua personale I folli abitano il sacro; alla fine dello stesso anno è l'artista scelto per rappresentare con il suo quadro Stelle Aperte il complesso "rapporto artistico" tra Dante e Giotto nella grande collettiva dei Musei Civici Eremitani di Padova, dal titolo A riveder le stelle. Nel 2022 espone nella Chiesa Monumentale di San Francesco a Gualdo Tadino (PG), l'anno seguente al Reial Cercle Artistic de Barcellona, in Spagna. Nel 2023 la sua ricerca musicale, precedentemente interrotta, torna prepotentemente a fare da contraltare alla pittura, accompagnando e ampliando il "corpus" artistico di Padovani, nel suo costante e continuo divenire. Le sue opere sono presenti nelle più importanti collezioni sia in Italia che in Europa ed in permanenza al Museo Diocesano d'Arte Sacra di Imola, al MACS di Catania, al Museo Michetti (CH), al MCA di Camo (CN), al Museo Ruggi d'Aragona (CS), alla Fondazione THE BANK ETS di Bassano del Grappa (VI).

Sergio Padovani, Atto di dolore, 2023, olio, bitume, resina su tela, cm 190x290. Ph. Mauro Terzi

SERGIO PADOVANI. Pandemonio

A cura di Cesare Biasini Selvaggi

con Francesca Baboni e Stefano Taddei


Musei di San Salvatore in Lauro, Roma

30 gennaio - 9 marzo 2024

Inaugurazione: martedì 30 gennaio, ore 19.00




Evento segnalato da:

CSArt di Chiara Serri, Via Emilia Santo Stefano 54, 42121 Reggio Emilia

martedì 23 gennaio 2024

Il brivido di un nuovo inizio


L'inizio di un nuovo anno è sempre un momento entusiasmante e pieno di aspettative. Nell’ aprire una porta verso l'ignoto, lasciandosi alle spalle il conosciuto, ci si sente pieni di energia,  pronti a esplorare e scoprire nuovi orizzonti. L'entusiasmo fa vibrare ogni cellula del nostro essere. Ogni idea, ogni nuova azione è un tuffo nel futuro, nella possibilità di realizzare sogni e obiettivi. 

Iniziamo con questo spirito di rinnovamento, lo stesso spirito che ogni artista ha di fronte ad una nuova opera. È l'emozione dell'inizio che ci spinge ad affrontare ogni nuova avventura. E anche questa sarà un'esperienza preziosa e indimenticabile con le opere di: Annamaria Biagini, EdiBaramov, Mariana Branco, Johanne Chagnon, Pia Coacalina, Daru, Christine El Ojeil,  JoGoing, Monika Katterwe, Chifumi Kawamura, Tommi Ketonen, Ian Kingsford-Smith, RebeccahKlodt, Kirsten Kohrt, ChikaraKomura, Fiona Livingstone, YatingLiu,  Paul Scott Malone, Pawel Opalinski, Dimitra Papageorgiou, Aleksandra Pomorisac, Sal Ponce Enrile, Tamara Sweere, Josefina Temin,  Hiroshi Wada, Carole Wu.


Il lavoro di ciascuno sarà presentato all’interno del sito di Rossocinabro in uno spazio proprio, permettendo così, pur all’interno del contesto unitario della mostra, di mantenere le specificità delle rispettive ricerche.


Il brivido di un nuovo inizio

29 gennaio – 29 febbraio 2024


Curatore Joe Hansen


Rossocinabro

Via Raffaele Cadorna, 28

00187 Roma Italia

Visit: rossocinabro.com

Orario: da lun a ven 11:30 – 17 

Metro A fermata Repubblica

Metro B fermata Castro Pretorio



Credit image: In mirror, in dreams by Tommi Ketonen (Finland) 


https://www.rossocinabro.com/exhibitions/exhibitions_2024/248_il_brivido_di_un_nuovo_inizio.htm

mercoledì 17 gennaio 2024

Cinema Revolution rinnova

CINEMA REVOLUTION , un’iniziativa fortemente voluta da tutte le componenti del comparto cinematografico, dai produttori ai distributori fino agli esercenti, con oltre 3mila schermi aderenti in tutta Italia, viene rinnovata anche per il 2024 e darà la possibilità di assistere in sala a nuove uscite di film italiani, europei e internazionali al prezzo speciale di 3,50 euro. Il ricchissimo programma delle proiezioni è disponibile su cinemarevolution.it.




venerdì 5 gennaio 2024

SEGRETE - Tracce di Memoria

Torna a Genova a Palazzo Ducale, per la sua XVI edizione, SEGRETE-Tracce di Memoria. La rassegna d’arte contemporanea ideata e curata da Virginia Monteverde, tradizionale appuntamento in occasione della Giornata della Memoria.   Quest’anno, per la indisponibilità della sede storica della rassegna, l’antica prigione della Torre Grimaldina, interessata da lavori di ristrutturazione, la mostra sarà ospitata nella Sala Dogana del Palazzo Ducale, con ingresso da piazza Matteotti.   

L’edizione del 2024, che si svolge in un momento segnato dai venti di guerra che si estendono dall'Ucraina al Medio Oriente, sarà particolarmente “diffusa”, con interventi in varie sedi in Italia e in Europa.   La mission di SEGRETE, che consiste nel tenere viva la memoria della Shoah (con particolare attenzione alle giovani generazioni), ma anche di tutti gli orrori legati alle guerre e alle sofferenza dei popoli, anche in questa edizione è stata raccolta e interpretata da artisti internazionali, studiosi, scrittori e poeti.  

 “…Un mondo mercificato di consumatori consumati da un fantasma di benessere che non cessa di produrre, riprodurre, malessere. È quella socialità dell’apparenza a cui ha fatto, profeticamente, drammatico cenno Georg Simmel. Il rischio è che la Shoah assuma la distanza di un altare troppo sacro per essere accostato, guardato. Altare sub limen in altezza e profondità, abissale “buco nero” che non cessa di intaccare la coscienza etica, politica, antropologica dell’umanità intera, di destabilizzarne le certezze sociali, di inquinarne, perfino esteticamente e psicologicamente, l’immaginario. In una rassegna tanto segnata dai fatti della storia, tanto guardata dagli occhi del mondo, si percepisce, sottotraccia, uno slittamento, di coloritura benjaminiana, tra valore di culto e valore di esponibilità…” (dal testo di presentazione di Viana Conti)  

Il 9 gennaio alle 18.00 sarà inaugurata la mostra che, come da tradizione, costituisce il fulcro della più longeva e significativa rassegna d’Arte contemporanea dedicata al ricordo della Shoah. Gli artisti della XVI edizione di Segrete Tracce di Memoria sono: Luis Carrera-Maul (Città del Messico-Berlino), Costantino Ciervo (Berlino), Inés Fontenla, (Argentina-Roma), Tanya Hirschfeld (Monaco di Baviera), Silvano Rubino (Venezia), Gianni-Emilio Simonetti (Laveno Mombello, Varese).   

Alla mostra principale, curata da Virginia Monteverde e presentata dalla critica d’Arte Viana Conti, si affiancheranno le cinque mostre collaterali: Arte e Memoria: generazioni a confronto, il 9 gennaio alle 18.00 sempre in Sala Dogana con due gruppi di artisti: Christine Laprell, Ursula Steiner, Rosa Quint, a cura di Patrizia Sommella

Per il gruppo giovani artisti : Irene Mathilda Alaimo, Collettivo Cuore (Giulia Fegez, Niccolò Pagni, Elena Roccaro), Lilo Hirschfeld, §√n3| , a cura di Federica Balletto e Martina Montagna. Il 10 gennaio alle 11.00 presso la Biblioteca Universitaria in via Balbi sarà presentata Realtà Residuale, installazione di Lorenzo Ramos a cura di Olga Bachschmidt e l’11 gennaio alle 17.30 alla Casa del Mutilato, in corso Aurelio Saffi 1, Ombre, installazione di Luca Pianella a cura di Matteo Lenuzza.   Le altre due mostre collaterali saranno presentate ad Amsterdam e Monaco di Baviera grazie alla collaborazione dell’Istituto Italiano di Cultura di Amsterdam che ospiterà l’evento Tra le righe - dal diario di Etty Hillesum, con l’installazione di Federico Bonelli, e alle galleriste Isabel Bernheimer e Sarah Kronsbein che presso Oraghaus-Sankt Jakobplatz 13 a Monaco di Baviera presentano Never Again con le opere di Jan Kuck e Richard Wurm.     

Eventi   Genova - Mercoledì 10 gennaio alle 11.30 alla Biblioteca Universitaria di Genova, Tramandare la Memoria, la conferenza dedicata agli studenti con interventi di: Mino Ronzitti presidente ILSREC, Alessandra Jarach Memoriale della Shoah di Milano, Massimo Bisca presidente ANPI Genova, Augusto Roletti vicepresidente ANED sezione di Genova, Ariel Dello Strologo Comunità Ebraica di Genova; introduce Paolo Giannone direttore della Biblioteca. Evento organizzato con la collaborazione di Mariangela Bruno.   

Domenica 14 gennaio alle 16.00, Casa dello Studente, in corso Gastaldi, Donne, più forti della guerra incontro con Donatella Alfonso a seguire Pura Luce azione performativa di e con Franca Fioravanti. Testi di Franca Fioravanti e Marco Romei

Lunedì 29 gennaio alle 17.00, Biblioteca Berio, presentazione del libro di Andrea Vitello Il nazista che salvò gli ebrei. Storie di coraggio e solidarietà in Danimarca, con l’autore interviene Luca Borzani, evento organizzato in collaborazione con il Goethe Institut Genua. 

Giovedì primo febbraio alle ore 18.00, Casa Luzzati, a Palazzo Ducale, Note per una biografia “Emanuele Luzzati” incontro a cura di Sergio Noberini

Lunedì 05 febbraio alle 18.00 nella Sala Dogana di Palazzo Ducale, Poesia e memoria a cura di Claudio Pozzani e Barbara Garassino, interventi poetici di: Maurizio Cucchi, Cristina Dotto, Massimo Morasso, Paolo Piccardo e Gianfranco Tizzoni; Evento organizzato in collaborazione con il Festival Internazionale di Poesia di Genova.   

Milano Giovedì 08 febbraio ore 18.00, Memoriale della Shoah di Milano, Spazieren, performance della Compagnia Filò di Genova, con Nicoletta Bernardini, Gloria Manaratti, Marina Giardina, Nicoletta Vaccamorta; con la collaborazione di Alessandra Jarach. Suoni di Marco Traversone

Venerdì 09 febbraio ore 18.00, Casa della Memoria di Milano, Cercando libertà tra rupe e rupe. La Benedicta 1944-2024, incontro e proiezione docufilm ideato e realizzato da Manuela Composti ANPI Borghetto Lodigiano e Virginia Monteverde, riprese e montaggio di Luca Riccio; intervengono: Roberto Cenati presidente ANPI Lombardia e Milano, Dario Venegoni presidente nazionale ANED, Jonathan Chiesa Comitato di gestione Casa della memoria, Michele Dellaria Associazione Memoria della Benedicta, introduce Laura Denaro.   


Ulteriori informazioni sul sito artcommissionevents.com